La polizia danese ha portato via 45 attivisti di Greenpeace che manifestavano lungo il percorso che portava le auto dei diplomatici al Bella Center (foto) dove si sta tenendo la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Lo riferisce in un comunicato Greenpeace , spiegando che gli attivisti erano divisi in cinque gruppi e ciascuno esponeva uno striscione con scritto "Politicians talk, leaders act" ("I politici parlano, i leader agiscono").
Gli attivisti arrestati provengono da 10 paesi, ma fra loro non ci sono italiani. "Per la prima volta gli Stati Uniti hanno parlato pubblicamente del supporto finanziario per misure di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Avendo citato la cifra di 100 miliardi di dollari all'anno, il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha mostrato che la posizione americana e' migliorabile (letteralmente: puo' essere mossa) - afferma da Copenhagen Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace .
"Tuttavia la Clinton non ci ha spiegato quanto l'America e' disposta a mettere sul tavolo per contribuire al fondo complessivo. Senza spiegare i dettagli su come e da dove verrebbero raccolte le risorse finanziarie, l'ipotesi che questo possa nascondere scappatoie e'¨ ancora aperta. Non dobbiamo permettere che l'annuncio odierno tinga di verde l'immobilismo americano a un passo dalla chiusura del vertice. Greenpeace e' amareggiata che la Clinton non abbia annunciato alcun miglioramento dell'impegno americano a ridurre i gas serra al 2020. Gli Stati Uniti continuano inoltre a mettere la testa sotto la sabbia quando si parla di accordo 'legalmente vincolante', preferendo un mero accordo operativo. Domani il Presidente Obama dovrà mostrare di avere il coraggio e la leadership per sciogliere entrambi i nodi".
Greenpeace on the Real Deal march in Copenhagen
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